Per la rubrica “Hall of fame” vi presentiamo Elena Fenotti, bresciana classe 1992, ex allieva del Corso di tecnologia del suono. Elena si è avvicinata all’Accademia fresca di diploma in scenografia conseguito a Brera.
Ci racconta così la sua esperienza:
“Fin da piccola ho studiato musica classica. Poi, l’Accademia di Belle Arti di Brera e il Diploma in Scenografia. Brera non fu la mia prima scelta…indecisa sul mio percorso universitario, inizialmente scelsi la Facoltà di Beni Culturali della Statale di Milano, ma ci rimasi davvero poco perché, nonostante la materia mi appassionasse moltissimo, avevo bisogno di creare qualcosa con le mie mani e così cambiai. A Brera poi, mentre scrivevo la tesi, iniziai a pensare al mio futuro e a cosa volessi fare davvero da grande: lavorare dietro le quindi del mondo dello spettacolo dal vivo! Una mia docente mi consigliò, allora, i corsi dell’Accademia Teatro alla Scala per completare la mia formazione: scelsi il Corso di tecnologia del suono. Questo programma mi sembrava fosse l’unico che potesse unire la mia passione per la musica e quanto appreso a Brera”.
“Decisi di tentare l’esame d’ammissione, anche se ero davvero scettica sull’esito, immaginando di non possedere una base tecnica sufficiente. Invece, tutto andò bene! Sono una persona timida ed emotiva, ma la Commissione riuscì a mettermi a mio agio. Ricordo ancor oggi il giorno in cui mi chiamò il coordinatore del corso, Marco Pasotti, per dirmi che ero stata ammessa: lavoravo come commessa, in quel periodo, e corsi in magazzino per rispondere al telefono – anche se non era consentito. Ce l’avevo fatta! Chiamai tutti per festeggiare e lasciai senza rimpianti il mio lavoro. Nel 2018 iniziai finalmente questa nuova avventura: un corso davvero impegnativo, soprattutto per me che non avevo basi tecniche di acustica e post-produzione, ma ricco di stimoli e appassionante. Mi preoccupava solo un po’ che i miei compagni fossero per la maggior parte più giovani di me e venissero da percorsi di studi più allineati col programma accademico; inoltre, oltre a me in tutta la classe c’era solo un’altra donna. Ma non ho mollato! Durante il corso abbiamo avuto l’occasione di metterci alla prova in svariate esercitazioni pratiche: quelle in assoluto più emozionanti sono state la prima esercitazione al Teatro alla Scala e quella per uno spettacolo della Scuola di Ballo, dove nello specifico ho seguito l’Orchestra dell’Accademia, che accompagnava i giovani ballerini. Penso che il tratto distintivo di questo corso, oltre alla possibilità di fare molta attività pratica e non solo teorica, sia il creare innumerevoli incontri, per gli allievi, con grandi professionisti del settore. Il contatto umano con questi docenti mi è sembrato da subito completamente diverso rispetto a quanto fossi abituata in passato”.
“Nell’ambito del corso ho potuto sostenere uno stage presso il Teatro alla Scala: lavorare con Nicola Urru, Responsabile Audiovisivi, e tutti i suoi colleghi è stata un’esperienza di rilievo nel mio percorso di formazione. Il primo spettacolo che ho potuto seguire durante lo stage è stato I Masnadieri, in scena alla Scala dal 18 giugno al 7 luglio 2019 per la regia di David McVicar. Poi molti altri, come Die tote Stadt di Korngold, Prima la musica poi le parole di Salieri e Gianni Schicchi di Puccini (con la regia di Woody Allen), Rigoletto, in cui ho potuto ammirare l’addio alle scene di Leo Nucci, L’elisir d’amore e infine Quartett di Luca Francesconi, con la regia firmata da Àlex Ollé.
Inizialmente, i professionisti del Teatro erano un po’ titubanti nell’affidarmi dei compiti così veloci: i tempi di preparazione di uno spettacolo dal vivo sono molto precisi e non si possono ammettere ritardi. Ma io mi buttavo a capofitto nel lavoro senza risparmiarmi e piena di entusiasmo, avevo tanta voglia di fare e appena li vedevo con i cavi tra le mani, partivo all’inseguimento: non potevano che arrendersi alla mia energia e iniziarono a coinvolgermi sempre di più.
Lo stage è stato molto importante, ho così capito che il teatro era esattamente il contesto in cui volevo lavorare: potrà sembrare banale, ma la prima volta che sono salita in palcoscenico, passando da dietro le quinte, ho provato un’emozione nuova e indescrivibile e mi sono detta: “è questa la strada”.
“Finito lo stage, ho ripreso le lezioni in Accademia per l’ultima parte del corso, che normalmente prevede la preparazione di un evento live. Nel mio caso si è trattato di una serata di “Backstage on Stage”, progetto in tre giornate ideato e curato da Stefano Barzan – Studio Tranquilo, in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala e realizzato – con il sostegno di Fondazione TIM – presso il Cinema Orizzonte di Milano.
È stata l’occasione per poter allestire da zero un palcoscenico per un evento di questo tipo: abbiamo progettato l’amplificazione dello spazio, microfonato e registrato il tutto. IN quest’occasione ho anche avuto l’opportunità di conoscere Giancarlo Pierozzi, fonico di De André e di molti altri cantautori italiani, un professionista capace di grande concentrazione ed energia e un generoso insegnante. Vederlo all’opera è stato di grandissimo stimolo per me!”
“Dopo gli esami, fui subito ricontattata dall’Accademia per un progetto di live streaming, “Stage on the Net”, il cui lancio si è tenuto al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala. L’evento streaming richiede molta precisione e non ammette errori e a me piace lavorare sotto pressione, penso che mi spinga a dare il meglio. Si è creato subito un buon feeling nella squadra, costituita da Andrea Angeli e Laura Ferrari per la parte di regia, Erica Locatelli, Margherita Gnaccolini e Anna La Naia per la parte video e da me per la parte audio. Con loro ho seguito anche l’esame di diploma della Scuola di Ballo, nell’estate 2020. In questi ultimi mesi, poi, ho deciso di dedicarmi ancora all’aggiornamento e alla formazione: sto studiando per ottenere il terzo livello della certificazione “Dante”, un protocollo che si usa per l’audio via ethernet”.